Per l'intero A.S. 2012/13 gli alunni delle classi 5^
si sono misurati con l'esperienza del
GIORNALISMO
scrivendo e disegnando per:
- "SCUOLA INFORMA" (giornale scolastico Polo 2 Galatina)
- "LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO"
si sono misurati con l'esperienza del
GIORNALISMO
scrivendo e disegnando per:
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- "LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO"
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Home page Giornale Scolastico Scuola Informa 2012-13 Referente Dott.ssa Ada Vantaggiato |
______________________________________________________
Hanno inoltre
PARTECIPATO AL CONCORSO
PARTECIPATO AL CONCORSO
"LO SCRIVO"
Il Concorso è stato curato dalla Docente Ada Vantaggiato
(Funzione Strumentale Sostengo ai Docenti)
in collaborazione con le Docenti di Classe
(Sindaco Maria Luce, Gaiga Alessandra e Rizzo Lea)
IN QUESTA PAGINA SONO RACCOLTI TUTTI GLI ELABORATI INVIATI (articoli, poesie e disegni)
DEI RAGAZZI DI 5^
DEI RAGAZZI DI 5^
QUANDO CI SEI TU PAPA'
Quando ci sei tu, il tempo vola,
il tempo scorre veloce
e un attimo basta a farmi felice.
Quando ci sei tu, il tempo vola,
e se ti vedo sorridere,
le stelle sono niente in confronto a te.
Quando ci sei tu, il tempo vola,
e quegli attimi passati insieme,
sembrano non essere finiti mai.
Quando ci sei tu, il tempo vola,
ed il cuore non smette di battere,
e so che lì il mio mondo si ferma,
ed il mio cuore non chiede altro che te.
Quando ci sei tu, il tempo vola,
e so che il quel momento c’è il Paradiso,
e con te nulla è sbagliato.
Quando ci sei tu, il tempo vola,
spensierato, felice di quello che è.
Quando ci sei tu, il tempo vola,
e solo il cuore parla,
ma ciò che conta sei solo tu.
Quando ci sei tu, il tempo vola,
e nulla, nulla al mondo,
dividerci potrà.
Sono ........................,
Dovrei definirmi un immigrato, ma preferisco, notevolmente, considerarmi un viaggiatore.
Che io sia scappato dalla mia terra per la guerra, poco importa. Ora sono qui. E non m’importa neanche se mi definiscono delinquente, ladro, negro… e nessuno mi ha mai rivolto la parola se non per offendermi.
Che io sia scappato dalla mia terra per la guerra, poco importa. Ora sono qui. E non m’importa neanche se mi definiscono delinquente, ladro, negro… e nessuno mi ha mai rivolto la parola se non per offendermi.
I bambini piccoli, a volte, con la loro innocenza mi si avvicinano. Ma sentendomi quell’italiano sgrammaticato, guardando gli stracci che mi fanno da abito e le mie mani scure e sporche scappano terrorizzati.
Anche i miei coetanei mi disprezzano e io mi chiedo se davvero siamo tutti uguali, se ci ha creato lo stesso Dio, se tutti, indistintamente da dove nasciamo e da come viviamo, abbiamo il diritto di vivere una vita “vera”.
Sono emigrato dal mio Paese, la Libia, perché ho perso i miei genitori. Me li hanno portati via le bombe, l’odio, la cattiveria: in una sola parola la guerra.
Non mi lamento di un presente senza pace, perché nel mio passato questa non c’è mai stata. Piuttosto mi preoccupo di un futuro pacifico.
Ho 11 anni e guardando per le strade i ragazzini lampedusani mi chiedo cosa ne sarebbe stato di me oggi se non fossi nato in Libia.
Sono arrivato fin qui da clandestino, nascosto nella stiva di un peschereccio per sette giorni e sette notti, senza acqua, cibo né aria.
Appena sbarcato sono subito dovuto scappare dalla polizia che voleva rinchiudermi in uno di quei centri di accoglienza per immigrati. Ma io lì non ci voglio stare. Ho bisogno della libertà, quella che mi è stata negata fin dalla nascita. Forse lì troverei del cibo caldo e un comodo letto, ma non mi sentirei mai libero.
Ho bisogno di vivere una vita da normale undicenne. Ho bisogno di dimenticare quelle orrende immagini che scorrono nella mia mente: bambini dilaniati dalle bombe, case che saltano in aria, un tappeto di cadaveri dopo ogni battaglia, persone malate, senza una cura, senza un futuro…
Dei miei cinque compagni di avventura, grandi e piccoli, due si sono ammalati gravemente per le pessime condizioni del viaggio e sono stati portati subito in ospedale; altri due hanno preferito andare nei centri, i trampolini di lancio per l’inizio di una nuova vita in Italia. L’ultimo, mio zio, è annegato perché spinto in acqua durante una rissa sul ponte, quando fu scoperto.
La mia vita ora non è un granché, ma di sicuro meglio di prima.
Passo le mie giornate nelle stradine più nascoste, per non farmi scoprire. Dormo per terra con sopra una vecchia coperta, sotto le stelle. Quando piove mi rifugio in un vecchio casolare che mi offre la sua protezione. Almeno lui!
Durante la mia permanenza qui ho fatto amicizia con due bambini che ogni tanto mi portano qualcosa da mangiare. In cambio insegno loro a suonare un tamburo tipico della mia terra e racconto delle feste che si celebravano quando ancora la guerra non aveva cominciato il suo piano di distruzione, o meglio, quando ancora cercava di nascondersi.
Sono molto contento di avere degli amici, poiché pochi mi avevano mai detto: - Ti voglio bene.
Quando sono solo penso a come gli uomini possano essere così crudeli; sogno un mondo senza guerra, ma mi convinco sempre di più che la mia è solo un’utopia.
Spero di poter tornare a casa, prima o poi… Ma… sento dei rumori…, è uno strano scalpiccio, che siano i poliziotti? Sssh….. devo proprio scappare!
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VISITA NELLA SCUOLA PRIMARIA
DEL RESPONSABILE DEL CENTRO SALENTO AMBIENTE
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Una lezione sul compostaggio con il prof. Bernardi Gianpaolo |
Il 21 novembre, le
classi quinte del Polo 2 di Galatina hanno accolto nell’aula magna l’ingegnere
Giampaolo Bernardi responsabile del “Centro Salento Ambiente” per parlare del
progetto “Educazione allo sviluppo sostenibile”.
Nel corso dell’incontro l’ingegnere,
insieme alle sue collaboratrici, ha spiegato le varie fasi per formare il
compost, concime realizzato con i resti
del cibo di origine vegetale; ha illustrato in un video le varie tecniche per
ottenerlo e ha elencato le diverse età di questo materiale.
Dalla lezione sono emersi i vantaggi
principali del compostaggio quali garantire la fertilità del suolo, consentire
un risparmio economico e prevenire la produzione di inquinamento.
È prevista un'altra serie di
incontri con l’ingegnere per sensibilizzare i ragazzi su questo importante
argomento che riguarda il futuro della nostra cara e amata Terra.
Francesca
G.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------AI MIEI NONNI
Per me siete due
gioielli dal valore inestimabile
non misurabili
in carati;
siete una coppia
di giganti buoni
che mi stanno
accanto;
siete chi mi dà
consigli
per andare per
la strada della felicità;
rappresentate
due rose
che con il loro
profumo mi ricaricano e mi incoraggiano;
un mantello che
mi protegge dal freddo;
siete chi mi
spiana la strada e mi toglie le sterpaglie e il pietrisco dai sentieri.
Matteo D.
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LA SCUOLA
ELEMENTARE PER ME
La
scuola elementare è un’istituzione molto ‘grande’ e non va presa come un gioco.
La sua importanza è conosciuta in tutto il mondo.
Gli
alunni si devono applicare tutti quanti nello studio delle materie con amore,
impegno e responsabilità, e non si va avanti se qualcuno resta in dietro “Tutti
per uno, uno per tutti”.
Chi
si applica e studia capirà prima le materie delle scuole successive.
Ogni
alunno può scegliere, ben conscio, la sua strada.
La
scuola elementare è una grande istituzione che lavora con i bambini, cosicché
abbiano un domani non solo per loro, ma per il mondo intero, migliore.
LA SUA
BONTA’
Una suora
molto sensibile
Il giorno 19 novembre dell’anno
scolastico 2012/2013 l’Istituto Comprensivo Polo 2, attraverso le classi
quinte, (riunite nell’Aula Magna) hanno assistito al racconto dell’ausilio di
Suor Felicita in Kenya.
La Suora è arrivata assieme a
Lucia e ad una donna laica che si chiama Maria.
Lucia e altre dieci
mamme fanno parte del Cantiere dei Valori formato da loro più quarantasei
bambini. Ogni anno con la vendita dei lavoretti, da loro fatti, donano il
ricavato a Suor Felicita per realizzare il suo sogno: realizzare un pozzo in
Kenya per coltivare tante piante ed abbeverare il bestiame da allevare; questo
in realtà è solo uno dei tanti desideri di Suor Felicita: l’anno scorso, con il
ricavato, Padre Tarcisio è riuscito ad aprire un asilo mentre quest’anno Suor
Felicita vuole aprire una scuola per cinquanta bambini.
La Signora Maria ha
raccontato ai ragazzi quello che, insieme alla Suora avevano visto: bambini
chiamati “ ragazzi di strada” che erano malvestiti, malnutriti e non curati; la
Suora e Maria avevano, allora, gentilmente chiesto di cosa avessero bisogno e
loro risposero che avevano bisogno di una carriola ma esse non capirono il
perché e quelli spiegarono che serviva per aiutare gli uomini che trasportavano
oggetti pesanti così che loro come ricompensa ricevettero del cibo.
I ragazzi hanno assistito ad un
video che comprendeva foto dei bambini poveri; in alcune foto bambini
abbandonati e quelli aiutati da suore missionarie.
Ha poi parlato di un evento che
la rese felicissima perché è molto sensibile; iniziò così: <<Io, un
giorno, ho trovato un bambino piccolo per strada e l’ho raccolto portandolo con
me; dopo un po’, quando incominciò a parlare disse una parola che fece
esplodere il mio cuore, mi chiamò “mamma”>>.
Son riuscito, come giornalista, a
cogliere sul fatto Suor Felicita, anche se il colore della sua pelle lo
camuffava si è visto limpidamente che, durante il video, piangeva
dall'emozione.
Lei ha raccontato che in famiglia
sono nove fratelli e suo padre è vicino ai cento anni; in più ha ospitato
quindici bambini che, la mattina, andavano a scuola a piedi percorrendo dieci
chilometri.
La cosa che per lei è stata più
difficile era imparare la lingua di quel posto lontano.
Infine ogni alunno ha posto una
domanda a Suor Felicita.
Lorenzo N.
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L'AMICO PER ME ...
L’amico è una persona molto gentile,
affettuosa,
ma soprattutto dolce e coccolona.
Un amico è un
gioco
da cui non ti staccheresti mai.
Un amico è una persona
che ti vuole bene
e che ti da la mano
quando sei solo,
che ti dà molto sicurezza
nelle cose che fai
e che farai
e soprattutto tanta compagnia.
Edoardo G.
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SUOR FELICITA IN VISITA AL POLO 2 DI GALATINA
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La visita di Suor Felicita al Polo 2 |
Il
19 Novembre 2012 suor Felicita ha fatto visita alla scuola primaria dell’Istituto
Comprensivo Polo 2 di Galatina per
promuovere l’iniziativa benefica a
favore dei bambini poveri e malati
del Kenya.
Suor
Felicita ha fatto “conoscere”con un video i bambini bisognosi che aiuta in
Kenya ed ha raccontato la storia della sua vocazione e della sua vita da suora.
Poi ha risposto alle numerose domande fatte
dagli alunni.
Inoltre
ha spiegato il suo piano di raccolta di cibo a lunga scadenza e di giochi da
donare ai bambini del Kenya presso la chiesa San Sebastiano. Speriamo
di far sorridere anche i più poveri.
Luca C.
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IL
MIO TEMPO CON
TE PAPA’
Il mio tempo
con te papà,
si chiama gioia
perché ogni volta
che giochi con
me
porti via la
noia.
Si chiama felicità,
quando noi due
scherziamo e insieme
dialoghiamo.
SI chiama abbraccio,
quando al tuo
cuore
mi stringi forte
e mi fai
capire
di volermi sempre
più bene.
Si chiama perdono,
quando mi correggi
e quando mi perdoni
senza che tu
ti arrabbi.
Papà io voglio
solamente che tu
stia con me
e, ovunque io
sia,
nel mio cuore
per la vita resterai.
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«Bullismo e legalità: la Polizia di Stato incontra gli alunni del Polo 2»
Presentazione del Progetto “C’è sicurezza insieme”
![]() |
Disegno realizzato da Lorenzo N. |
Il 24 gennaio 2013 il Commissario Dott. Mario Perrone
è stato ospite dell’Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina, Scuola pilota del
Progetto “C’è più sicurezza insieme”, per parlare con gli
alunni delle classi 5^ dell’importanza del rispetto delle regole e come le stesse devono essere recepite in
famiglia, a scuola, per strada, nello sport, per tutelare la salute e
la libertà di ogni individuo senza compromettere le libertà altrui.
L’incontro si è tenuto in Aula Magna dove il
Commissario ha preso la parola spiegando innanzitutto agli studenti lo scopo
dell’ “Associazione Polizia di Stato”.
Ha poi continuato spiegando loro che bisogna chiedere
aiuto quando qualcosa insospettisce o non “quadra” riguardo ad internet, a
Facebook e a comportamenti da bullo.
Ha coinvolto gli alunni chiedendo loro i motivi per
cui si usa il mezzo di navigazione in rete. Le rispose sono state diverse: per
navigare, per giocare, per comunicare, per ricercare informazioni, …
![]() |
L'intervento del Commissario Perrone |
Ha preso la parola l’avvocato De Pasquale che ha puntato il dito sulla comunicazione tramite Facebook. Ha sottolineato che le amicizie si stabiliscono di persona, ma non sul web. Potrebbe rivelarsi pericoloso comunicare con uno sconosciuto che, per giunta, potrebbe essere un pirata informatico, che offrendo soldi in cambio di informazioni personali può rendere la vita impossibile a chi lo segue.
La conversazione è proseguita sulla sicurezza stradale
e sul fenomeno del bullismo.
Attraverso esempi, scambi di opinioni e video, gli alunni sono stati invitati a seguire sempre e comunque la via della giustizia, che è la migliore per una società fatta di uomini responsabili e maturi.Questi ragazzi considerandosi super eroi, credono di poter ottenere tutto ciò desiderano, con i loro ‘metodi’, ma in realtà hanno bisogno di tanto aiuto per tornare a ‘rigare’ dritti.
Attraverso esempi, scambi di opinioni e video, gli alunni sono stati invitati a seguire sempre e comunque la via della giustizia, che è la migliore per una società fatta di uomini responsabili e maturi.Questi ragazzi considerandosi super eroi, credono di poter ottenere tutto ciò desiderano, con i loro ‘metodi’, ma in realtà hanno bisogno di tanto aiuto per tornare a ‘rigare’ dritti.
Matteo D. e Benedetta L.
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Dobbiamo
a Te, e a tanti altri soldati,
se
oggi sulla Patria
sventola
il tricolore a noi così caro.
Tu,
Combattente, forse ancora imberbe adolescente
hai
reso Libera questa Terra tanto amata
restando
sempre fedele ai tuoi ideali.
Hai
versato il sangue in battaglia,
per
l’Unità,
hai
gridato: - Libertà, fratellanza!-
ma
ti hanno ascoltato in pochi.
Tu,
Italiano degno di questo nome
hai
sacrificato la tua giovane vita
cercando
di vincere l’odio e la guerra.
Hai
lottato per l’Indipendenza,
per
riportare sulla Terra
il
valore della Pace scomparso
durante
le sanguinose battaglie.
Tu,
più d’ogni altro hai amato il luogo dove sei nato.
Nessuno
conosce il tuo vero viso,
ma
tutti abbiamo un’idea del tuo grande Cuore
e
nel nostro riserviamo , per te, un angolo
come
pure nella nostra riconoscente memoria.
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POESIA AI NONNI
Scrivo a te,
dolce gemma saggia che brilla nel cielo,
Auguri!
Ti ringrazio per tutto quello che fai per me, anche se non sei forte e agile come una volta,
sei andata in “pensione “ormai !
In questo giorno ti faccio gli auguri,
mi complimento con te
e ringrazio il cielo
per averti fatto arrivare a questa tarda età.
Tu sarai sempre nel mio cuore, carissima stella lucente.
Ti voglio tanto bene!!!
Marco S.
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DISEGNO - "NO ALLA DROGA, NO ALL'ALCOOL, NO AL FUMO!!!"
![]() |
Disegno realizzato da Arnold D. |
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MILITE IGNOTO
Quando
ti presero in quel terreno di guerra ...
eri solo una salma , un cadavere con una pozza di sangue accanto
eri solo una salma , un cadavere con una pozza di sangue accanto
che
ci ha regalato la gioia.
E ... ora ... sei ciò che rappresenta tutti quei soldati morti senza nome.
Le mamme dei caduti della prima guerra mondiale
E ... ora ... sei ciò che rappresenta tutti quei soldati morti senza nome.
Le mamme dei caduti della prima guerra mondiale
si
inginocchiano davanti al tuo
feretro
perché in te vedono il loro figlio.
Nel loro cuore c' è il loro figlio morto e deceduto in guerra,
ancora vivo nel ricordo e nell'affetto.
Ogni cosa di te, MILITE IGNOTO,
è uguale a quelle di tutti i deceduti senza un nome;
e in ogni cuore
c' è un angolo riservato a te
che col tuo sangue vermiglio
hai unificato l'Italia.
perché in te vedono il loro figlio.
Nel loro cuore c' è il loro figlio morto e deceduto in guerra,
ancora vivo nel ricordo e nell'affetto.
Ogni cosa di te, MILITE IGNOTO,
è uguale a quelle di tutti i deceduti senza un nome;
e in ogni cuore
c' è un angolo riservato a te
che col tuo sangue vermiglio
hai unificato l'Italia.
Antonio S.
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SUOR FELICITA PARLA DEI BAMBINI DEL KENYA
Oggi, 16/11/2012, presso l'Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina, suor Felicita, una missionaria ha
fatto una gradita visita a sorpresa agli alunni che hanno ascoltato
interessati nell'aula magna della situazione in cui versano i bambini Kenyoti.
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AL MILITE IGNOTO
SUOR FELICITA PARLA DEI BAMBINI DEL KENYA

Suor Felicita opera a favore delle popolazioni del Kenya da 25 anni, combatte giornalmente i numerosi
problemi di quel paese.
Fa parte di una'associazione "Cantiere dei Valori" che aiuta i ragazzi a vivere meglio.
Gli alunni sono stati fortemente sensibilizzati alle risorse idriche di cui il Kenya è scarso e della povertà
di quel popolo che ancora oggi rappresenta
vergognosamente una piaga sociale.
Gli alunni hanno posto molte domande alla suora missionaria e lei con molta pazienza ha risposto molto bene.
Gli alunni molto entusiasti contribuiranno ad un mercatino e la raccolta dei fondi per i bambini che non
hanno da mangiare e per la costruzione del pozzo.
Giulio D. P.
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AL MILITE IGNOTO
Non conosco il tuo nome ,
tu per me sei uno sconosciuto; ma ti considero mio fratello.
Tu hai combattuto per lasciarci un mondo migliore.
Anche se sei Ignoto,
la tua importanza è nota a me e a tutti gli Italiani.
Ci hai lasciato, quando avevi, forse, ancora un viso imberbe,
il tuo sangue è il nostro sangue.
E il tuo sacrificio è il nostro.
Grazie a te, oggi il tuo e nostro Paese è unito
proprio come lo volevi tu.
Viviamo in libertà, godiamo di quell'ideale
che tutti hanno desiderato fin dall'antichità.
Addio fratello mio, non ti dimenticherò mai nel cuore,
nella mia memoria ci sarà sempre un angolo per te!!!
Arnold D.
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IL MIO TEMPO CON TE PAPA'
Papà,
il
tempo che insieme trascorriamo
è
limitato
ma
quel poco che vicini stiamo
ci
divertiamo
e
vale più di quanto desideriamo.
Papà,
lo
so che devi lavorare,
per
questo non ti preoccupare:
a
me basta averti accanto anche un secondo
per
farmi sentire il tuo amore profondo.
Penso
sempre, a quando
la
musica ascoltiamo
e
stando vicini i nostri segreti
ci
comunichiamo e così sogniamo.
Sei
un papà speciale
da
tanto amare
che
sa fare tutto
ma
niente di brutto.
Ti
porterò sempre nel mio cuore
e
sappi che ogni tuo gesto infonde in me
tanto
calore.
C'E' PIU' SICUREZZA INSIEME
Un'esperienza istruttiva e interessante
![]() |
Disegno realizzato da Riccardo D. N. |
Il 24 febbraio 2013, noi alunni delle classi quinte
dell’Istituto Comprensivo Polo 2 abbiamo accolto nell’ aula magna della nostra
scuola alcuni poliziotti dell’A.N.P.S. (Associazione Nazionale Polizia di
Stato), venuti per informarci sul progetto “C’è
più sicurezza insieme”.
Verso le ore 10:00 ci siamo recati nell’aula magna dove ci
stavano già aspettando.Il commissario Perrone ci ha presentato gli
argomenti che abbiamo trattato in seguito e poi ha passato la parola
all’avvocato De Pasquale.
Questi ci ha dapprima chiesto con quali scopi usiamo
Internet, poi dopo le nostre risposte ci ha dato la sua opinione:
1) Internet serve per trovare informazioni quando non si
ottengono tramite altri mezzi;
2) Internet serve per comunicare con parenti e persone
conosciute che sono distanti.
Dopo varie riflessioni in merito a queste due frasi ci è
stata presentata una successione di diapositive che spigava l’argomento del
rispetto delle regole.

In seguito l’avvocato ci ha posto l’argomento della droga,
ricordando che è mortale e proibita, ma soprattutto che non c’è differenza tra
droghe cosiddette “leggere”e quelle più “pesanti”, perché tutte portano alla
dipendenza, all’assuefazione e lentamente alla morte.
Il signor Perrone ha concluso l’incontro ricordandoci che
la vita è un bene preziosissimo e va tutelata, rispettata e soprattutto amata.
Quest’esperienza mi è piaciuta molto perché ha dato tanti
insegnamenti importanti per avere “più
sicurezza insieme” a questi
uomini che si dedicano con dedizione alla protezione di tutti senza
distinzione.
Benedetta M.
-----------------------------------------------------------------------------------------------DISEGNI "I DIRITTI DEI BAMBINI"
Eccone alcuni
![]() |
Disegni realizzati da Alberto P. |
![]() |
Disegni realizzati da Alberto P. |
![]() |
Disegni realizzati da Alberto P. |
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MILITE IGNOTO
Grazie,
o sconosciuto !
Ti
sei sacrificato per un’Italia unita,
non
hai mai tradito la tua Patria,
anche,
se, forse, non avevi mai sentito parlare di Veneto e Venezia
le
città per le quali hai versato il tuo sangue.
Non
conosciamo il tuo volto,
né
la tua identità,
ma
siamo coscienti dell’arcaico gesto che hai compiuto,
apprezziamo
il tuo coraggio,
ammiriamo
la tua “forza”
e
soprattutto la voglia di lottare per un’Italia operosa,
unita
e libera.
Tutte
le persone che sono state private di un affetto, durante la grande guerra,
piangono
per te;
in
te vedono il loro figlio, il loro marito, il loro padre ….
Non
sanno il tuo nome
ma
sentono la tua voce.
Tu
sei uno dei tanti “salvatori”.
Tu
hai sofferto la fame, il freddo
hai
sfidato la morte.
Quanto
hai combattuto?
Un
anno, due, tre …..
Quelli
più duri della tua vita …..
Hai
lottato duramente,
faticosamente,
avvertendo
la mancanza dei tuoi cari
alla
fine …. sei caduto per darci una terra senza rivalità
ma
soprattutto ………. Unita.
Giulia F.
SOLO L’AMORE CREA
È facile dire frasi come: “Tutto è possibile”, “Basta poco per migliorare il mondo”, “Possiamo farcela”…
Ma chi di noi veramente si impegna per questo?
Adesso viene il difficile: ammettere di pensare solo ai propri problemi e di non “fregarsene” di quelli delle persone che attraversano momenti difficili.
Purtroppo è la verità, e non possiamo chiudere gli occhi e far finta di non vedere ciò che è in rilievo.
Quante persone scappano dai Paesi che amano per trovare una vita migliore?
Tante, molte, troppe.
Scappano perché perseguitate da leggi dittatoriali, perché non hanno un lavoro, perché sono stufi di sentir cadere le bombe e di veder stesi per terra corpi ormai inermi e privi di vita. Vengono qui per trovare una vita migliore, sfidando l’ira del loro cuore, con gommoni che spesso affondano prima di arrivare alla meta e il mare li trattiene per sempre.
I superstiti lavorano in nero, oppure delinquono, ma comunque subiscono lo sfruttamento.
Li discriminiamo,li prendiamo in giro, li maltrattiamo e li consideriamo “diversi”.
Ma perché?
Perché hanno la pelle più scura, perché sono vestiti con stracci, perché sono sporchi e denutriti e noi invece abbiamo la pelle chiara, siamo vestiti con abiti firmati e il nostro nuovo profumo si può sentire a un chilometro di distanza? Forse sì, purtroppo.
Quante persone anziane muoiono di solitudine anche nelle loro case?
Eppure basta un sorriso, piccole visite e la loro solitudine scompare e nei loro occhi vediamo la “pienezza” della loro vita.
Quante persone, adulti e ragazzi, per riempire un vuoto interiore si rovinano la vita con l’alcool, la droga o il gioco d’azzardo?
Sono dappertutto, sedute dietro ad una slot-machine con una banconota in mano, al tavolino del bar con una monetina per scoprire il “Gratta e Vinci” quotidiano, sul marciapiede a bere una bottiglia di birra e molte altre svuotate intorno … Quanti sportivi, anche molto famosi, si dopano per ottenere prestazioni più alte? Quanti tifosi si recano negli stadi con scopi folli?
Sono moltissimi i casi di violenza in questi luoghi, dove dovrebbe prevalere la sportività, e i mass media ci mostrano sempre immagini del genere.
A quante donne vengono negati i diritti?
Sono molte le donne sottomesse ad abusi o violenza, ma anche quelle a cui vengono negati diritti vitali come la libertà, l’uguaglianza, l’autonomia …
Purtroppo sono poche le persone che hanno la volontà di aiutare questi uomini e donne e voler loro bene.
Ci vuole molto impegno, ma soprattutto tantissimo amore per creare un nuovo mondo fatto di serenità.
Per creare amore basta una carezza su un viso rugoso; asciugare la lacrima di chi è triste; tendere una mano a chi ha bisogno; saper ascoltare chi vive nelle solitudine dei sentimenti e degli affetti; una “pacca“ sulla spalla per incoraggiare chi è stanco o magari solo stanco di camminare solo; “cullare” chi è impaurito e demoralizzato.
Creare amore, sopra ogni cosa, è dare amore, incondizionatamente.
Benedetta M.
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QUEL POCO PER ME E' MOLTO
Molti di questi articoli, disegni e poesie sono stati pubblicati nel corso dell'anno su:
DISEGNO - "ATTENTI ALLA DROGA E ALL'ALCOOL, E ATTENTI ALLE PERSONE SCONOSCIUTE SUL WEB!"
![]() |
Disegno realizzato da Elisa V. |
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QUEL POCO PER ME E' MOLTO
Papà,
il tempo
che trascorriamo insieme
che trascorriamo insieme
è molto ridotto, ridotto
all’essenziale,
ma io continuerò ad affermare
che quel poco, per me, è
grande come il mare.
Papà,
desidero che il tempo
trascorso insieme
sia infinito
com’è infinito un cielo
stellato.
Un sogno può rimanere un
sogno,
ma quando diventa realtà
il tempo con te dura
un’eternità.
Papà,
la mia vera fonte di gioia
è stare con te:
mi sento sicuro quando mi
correggi serenamente,
mi sento forte quando
m’abbracci teneramente,
mi sento allegro quando, con
le tue battute, mi fai ridere beatamente.
Questo è ciò che desidera
il mio cuore
e, se qualche volta non sarà
possibile,
continuerò ad affermare
che, stare con te…
quel poco, sinceramente, per
me,
è davvero TANTO.
Francesco S.
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- IL GALATINO - http://www.galatina2000.it/il-galatino - CARTACEO E ON LINE
- GALATINA 2000 - http://www.galatina2000.it/ - ON LINE
....GIORNALISTI DOC!!! VERO???
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